La pescarese Carmen Crescenzi conquista anche la seconda finale juniores, quella con le clavette, nonostante due piccole perdite, una all’inizio e l’altra a metà gara. Con il punteggio di 25.450 (D. 7.600 – A. 8.900 – E. 8.950), la stellina dell’Armonia d’Abruzzo, ha bissato il piazzamento di ieri al cerchio e domani avrà la chance di ripetere l’impresa della World Cup di Pesaro, dove, con gli stessi attrezzi, conquisto ben due medaglie. Cosa ha, in fondo, un Coppa del Mondo meno di un Europeo? Se la 13enne abruzzese se ne renderà conto, superando quella iniziale soggezione che fin qui sembra averla leggermente frenata, ci sarà da divertirsi, perché tecnicamente non ha nulla da invidiare alle ginnaste che la precedono: la russa Yulia Sinitsyna (27.450), la bielorussa Kadobina (26.450), l’ucraina Mulmina (26.175) e la georgiana Khvedelidze (26.000). “In finale Carmen entrerà agguerritissima, ne sono certa – la incita Germana Germani - E o la va o la spacca”. Alle sue spalle si qualificano anche l’israeliana Koshevatskiy (25.375), la bulgara Filipova (25.175) e l’azera Niftaliyeva (24.750). Più amaro il nastro di Greta Merlo, non tanto per la sua prestazione, decisa e disinvolta, quanto per il piazzamento, prima delle escluse, ad un punto e dieci dall’ottava, la Koshevatskiy (25.650). “Forse era un pelino basso il valore delle difficoltà – commenta l’allenatrice Marisa Verotta guardando la classifica e il simbolo della Riserva accanto al 24.550 (D. 7.200 – A. 8.650 – E. 8.700) della sua atleta – Per Greta il Campionato d’Europa è stato un momento di crescita molto importante, concluso senza errori d’esecuzione sui rischi e con una buona personalità”.  In testa i soliti nomi, la russa Alexandra Soldatova (27.550), già protagonista all’Adriatic Arena, la bielorussa Halkina (26.650) e la georgiana Phajava (26.100), seguite dall’azera Shafizada (26.025), dall’ucraina Romanova (25.825), dall’estone Jerogina (25.750) e appunto dall’israeliana. “In principio ero molto agitata – ci svela la Merlo - poi in pedana mi è passato tutto, anzi mi sono caricata con la spinta del pubblico. Provare sulle pedane di allenamento insieme alle ginnaste senior è stata un’esperienza unica. Un giorno sarò una di loro. Intanto saluto i miei genitori e le compagne di società. In particolare Alessia Marchetto, che prima di partire mi aveva raccomandato di stare tranquilla, perché le cose le sapevo fare”. Nel Concorso per Nazioni l’Italbaby si piazza momentaneamente sull’ottavo gradino con il totale di 100.200. Quando manca ancora il gruppo B, che però non dovrebbe riservare sorprese, essendo passati tutti i Paesi più forti, questo risultato ci farebbe scendere un gradino rispetto all’edizione di Brema del 2010 (nella quale la Germania chiuse terza e invece qui è soltanto decima). Il posto sul podio delle tedesche lo prende la Georgia, mentre Israele si inserisce in settima posizione, un punto e due decimi davanti alle Italiane. Il titolo rimane, ovviamente, alla Russia (109.850) delle etoile Borisova, Kudryavtseva, Sinitsyna e Soldatova (tutte stabilmente leader dei rispettivi attrezzi), seguita dalle cugine bielorusse, a loro volta tutte seconde nelle quattro specialità. D’altra parte, vista il Concorso Generale a squadre di ieri questo pare essere il leitmotiv di Niznij Novgorod.